È possibile trovarlo raffigurato nelle sue varianti su tessuti, elementi architettonici e di arredamento, ceramiche e gioielli. Solitamente è rappresentato da solo oppure circondato da fiori, pipistrelli (portatori di buona fortuna e felicità in Cina) e altri simboli di prosperità.
Anche la corniola ha grande rilevanza nella cultura cinese: il suo nome, 玛瑙mănăo (che è anche il nome generico per l’agata), significa letteralmente “cervello di cavallo” e deriva dalla sapienza dei Mongoli, che avevano associato le graduate striature della pietra alle pieghe di un cervello equino.
Anche il temerario (e temuto) generale Cao Cao, eroe delle antiche “Cronache dei Tre Regni” (ci troviamo nel terzo secolo d.C.), ricevendo in dono del vino versato in un contenitore scolpito nell’agata, scrisse un poema a riguardo associando il meraviglioso minerale ancora una volta ad un “cervello di cavallo”.
Un compendio di scienze naturali pubblicato durante la Dinastia Ming definì poi che l’agata/corniola non potesse essere classificata né come pietra né come giada, ma dovesse appartenere ad una categoria a sé. Nel trattato veniva narrato come le agate/corniole di dimensioni ridotte fossero solitamente usate come ornamento della persona in forma di perle, bracciali, fibbie per le cinture o anelli da pollice. Le più grandi venivano invece intagliate e scolpite in contenitori o elementi decorativi, sfruttando al meglio le striature naturali del minerale.