Piccoli sguardi indiscreti sul Settecento veneziano

Non si tratta di semplici quadri. I dipinti di Pietro Longhi coinvolgono tutti i cinque sensi. Sembra quasi di percepire l’odore di tabacco e caffè che permea le stanze. Le tende sono abbassate, gli ambienti avvolti dalla penombra, rischiarati dalla sola brillantezza dei tessuti e dei gioielli delle dolci dame. Tutti i personaggi sono diligentemente fermi in posa, distinti nei loro abiti eleganti, tuttavia non è difficile immaginare un chiacchiericcio di fondo, lo scambio di una “ciacola” indiscreta, lo scoppio di una risata proveniente da una stanza attigua. E in sottofondo risuona il rumore della vita di una Venezia di metà Settecento.

La luce morbida, la mobilia elegante e diradata, il taglio asimmetrico delle scene, sono tutte caratteristiche che contraddistinguono la cifra del pittore veneziano e che il nostro talentuoso miniaturista – ahimè anonimo – è stato in grado di riportare fedelmente su sottilissime lastre d’avorio.

Miniatura del quadro "Il sarto", 6,3 x 8,3 cm, fine XVIII - inizi XIX secolo, realizzata da un miniaturista seguace del Longhi
"Il sarto" di Pietro Longhi (Venezia, 1701 - 1785), 60 x 49 cm, Dono Girolamo Contarini. Gallerie dell'Accademia di Venezia
Miniatura del quadro "La toeletta", 6,5 x 8,5 cm, fine XVIII - inizi XIX secolo, realizzata da un miniaturista seguace del Longhi
"La toeletta" di Pietro Longhi (Venezia, 1701 - 1785), 61 x 50 cm, Ca' Rezzonico

Le miniature sono tratte da due dipinti ad oggi ancora presenti sul suolo veneziano: il primo, “Il sarto” fu realizzato con olio su tela tra il 1742 e il 1743 ed è conservato presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia (purtroppo non è in esposizione). Il secondo, “La toeletta”, sempre un olio su tela, venne dipinto quasi quindici anni più tardi, tra il 1755 ed il 1760 ed è attualmente conservato nella splendida Sala Longhi, al secondo piano di Ca’ Rezzonico.

Osservando le opere del Longhi è facile individuare i costanti riferimenti al mondo teatrale e può essere tracciato uno sviluppo parallelo tra l’opera del pittore e quella del commediografo veneziano Carlo Goldoni. Quest’ultimo, attraverso il superamento della commedia dell’arte, creò un nuovo tipo di teatro ispirato alla vita reale, allo stesso modo l’artista, pittore principalmente dell’alta borghesia mercantile veneziana, propose nella sua pittura, un’attenta osservazione e la cronaca puntuale del costume sociale di un’intera epoca.

Ci siamo a lungo interrogati sul perché il nostro miniaturista abbia scelto tra tutta la produzione del Longhi proprio questi due dipinti come soggetti per la sua opera. E poi abbiamo notato che se poste l’una vicina all’altra le miniature hanno una composizione speculare, con elementi simili e ricorrenti.

In entrambe le miniature la scena è centrata da un gruppo di tre persone disposte nello stesso ordine, ovvero ad un lato la padrona intenta ad ammirare il vestito portole dal sarto nella prima miniatura, e ad imbellettarsi il viso nella seconda. Al centro una servetta le porge un vassoio con sopra degli unguenti profumati ne “La toeletta” ed una lozione rinfrescante ne “Il sarto”. Il trio è completato infine dal personaggio che regge l’abito, così soffice e luminoso tra le mani del sarto da una parte, e di una dama di compagnia dall’altra.

Siamo sicuri che anche al vostro occhio non sia scappata la presenza del cagnolino in entrambe le miniature. Ne “Il sarto” è curiosamente intento ad osservare bramoso il biscotto allungatogli dalla bimba. Chissà di quali segreti e pettegolezzi sarà stato silenzioso ed involontario testimone…

L’arredamento delle camere contribuisce a ravvicinare moltissimo le miniature: l’alta parete rivestita dalla tappezzeria dai caldi colori avvolgenti fa da sfondo al ritratto di un illustre antenato da una parte – forse un alto funzionario? O, chissà, addirittura un doge? – e ad uno specchio delicatamente inciso nell’altra.

A margine delle scene si intravedono ulteriori elementi speculari: ne “La toeletta” possiamo notare una grande porta rivestita da una pesante tenda in velluto verde, e ne “Il sarto” un imponente caminetto in marmo.

Le cornici in metallo argentato ed avorio delicatamente inciso e decorato con motivi di fiori e foglioline contribuiscono a rendere unica ed inseparabile questa coppia di splendide miniature.
 
Ps: Non appena riaprirà Ca’ Rezzonico – il Museo del Settecento veneziano (al momento ancora chiuso a causa dell’emergenza Covid-19), vi porteremo con noi ad ammirare la copia originale del dipinto “La toeletta”. Promesso!

Misure – Il sarto:
con cornice: 10 x 11,5 cm
senza cornice: 6,3 x 8,3 cm

Misure – La toeletta:
con cornice: 10 x 12 cm
senza cornice: 6,5 x 8,5 cm

Prezzo: VENDUTE

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