Bracciale in argento con bagno d’oro e granati boemi

Questo meraviglioso bracciale rigido in argento 830/1000 con bagno d’oro e granati riflette l’essenza dell’oreficeria boema della fine del XIX – inizi XX secolo.
La lucentezza quasi opalescente dei granati incastonati nella parte centrale e nel pavé lungo la circonferenza del gioiello è frutto di un taglio e di una levigatura perfezionate nei secoli, che consentono alle pietre di brillare ancora oggi come se fossero appena uscite dalla bottega dell’orafo.  

Fu solo a partire dalla fine del Medio Evo che il termine granatus fece la sua prima apparizione nelle opere di mineralogia, quando Alberto Magno di Bollstädt ne paragonò il colore a quello dei fiori di melograno.
Gerolamo Cardano riprese il concetto nel XVI secolo, confermando nei suoi scritti che il termine granatus era da derivarsi da pomus granatus, per la somiglianza di alcuni cristalli di granato ai semi rossi del frutto.

Il granato boemo (piropo) si distingue in particolare per il suo colore rosso scuro, molto intenso e quasi tendente al nero. Queste pietre così preziose, simbolo per secoli della ricchezza e maestria artigiana della Boemia, sono conosciute per la loro alta rifrazione della luce e per le loro piccole dimensioni.

Esportati in Europa e nel mondo, i granati boemi sono più comunemente montati su metallo o argento con bagno d’oro a causa della loro refrattarietà all’oro. Incastonarli su oro comporta infatti particolari lavorazioni affinché la pietra non “scappi” dal suo castone.

I granati boemi, apprezzati in tutto il mondo, pur essendo ancora oggi di altissima qualità, vanno lentamente esaurendosi, motivo per cui i gioielli in granati d’antiquariato stanno vedendo un sempre maggiore interesse da parte di gioiellieri e collezionisti.   

Il nostro meraviglioso bracciale conserva ancora la sua catenina di sicurezza.

Boemia, primi del ‘900